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Matteo Cossu
Enescu Prokofiev Hindemith Petrassi

Novecento per violino solo


Novecento per violino solo
Matteo Cossu
Enescu Prokofiev Hindemith Petrassi

Novecento per violino solo



L'album

Questo secondo album per violino solo dedicato al Novecento nasce con l'intento di accostare quattro autori che appartengono a differenti correnti musicali e che hanno dedicato al violino composizioni di rilievo.
George Enescu (Stanca, Romania 1881- Parigi 1955) fu una delle figure musicali più ammirate nella prima metà del Novecento. Fu violinista, pianista, direttore d'orchestra e insegnante, nella sua scuola si formò tra gli altri il grande Yehudi Menuhin. L'amore per la sua terra natale si rispecchia in tutte le sue composizioni e in particolare nelle Airs dans le genre roumain, quattro brani che alternano episodi rapsodici, liberi e brillanti e in cui l'autore esplora le diverse possibilità espressive dello strumento, con l'uso di portamenti, abbellimenti e sfumature timbriche.
Sergej Sergeevic Prokofiev (Soncivka, Ucraina 1891-Mosca 1953) ebbe sempre grande familiarità con il violino essendo stato amico e collaboratore del leggendario violinista David Oistrakh. Nella sua Sonata per violino solo in Re maggiore op. 115 privilegia nei primi due movimenti linearità espressiva, dolcezza e cantabilità, senza rinunciare al dinamismo che prevale nell'ultimo movimento, in cui si ode un certo retrogusto folkloristico.
Dopo un violinista romeno e uno dei massimi compositori russi, viene presentata la Sonata per violino solo op. 31 n. 2 di Paul Hindemith (Hanau 1895-Francoforte 1963) il compositore tedesco che più rappresenta il collegamento tra la grande tradizione contrappuntistica e le avanguardie della prima metà del Novecento. Questa Sonata in quattro movimenti è molto innovativa in quanto dopo una prima parte dal carattere trasognato, fa seguire un secondo movimento più introverso e complesso da un punto di vista armonico. Il terzo movimento è tutto in pizzicato e introduce l'ultima parte, cinque variazioni sul tema di Mozart Komm, lieber Mai. La novità di quest'ultimo brano consiste nello scegliere un tema semplice tratto dal repertorio classico, appropriarsene e costruire delle variazioni in cui lo stile politonale di Hindemith si fonde con quello di Mozart accostando l'Avanguardia al Classicismo viennese.
Elogio per un'ombra di Goffredo Petrassi (Zagarolo 1904-Roma 2003) è il brano più complesso del disco. Dedicato alla memoria di Alfredo Casella Elogio viene presentato seguendo la revisione del violinista Georg Méinch , che ne è stato insuperato interprete. Si tratta di una composizione molto difficile da eseguire per il bagaglio tecnico richiesto, per la difficoltà armonica e la velocità dei passaggi. Per l'ascolto può essere utile immaginare queste sensazioni, la solitudine, il dolore, la voglia di fuggire da qualcosa, la confusione, la riflessione e infine la pace. Elogio per un'ombra presenta una grande profondità musicale ed è una delle gemme più belle di uno dei più grandi compositori italiani del Novecento.

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Discografia
Matteo Cossu
L'artista

Matteo Cossu

Si è diplomato presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia sotto la guida di Georg Mönch. Prosegue la formazione musicale con Carlo Maria Parazzoli e si perfeziona presso l’Accademia nazionale di Santa Cecilia conseguendo i diplomi in violino e in musica d'insieme; ha ottenuto presso l’Accademia pianistica “Incontri col Maestro” di Imola il Master in musica da camera. Ha seguito come allievo effettivo corsi presso il Mozarteum di Salisburgo, l’Académie de musique Tibor Varga di Sion, il Campus internazionale di musica di Sermoneta, l’Accademia Chigiana di Siena. Ha tenuto recitals per violino e pianoforte negli Istituti Italiani di Cultura di Vienna, Sydney e Hong Kong, esibendosi anche ad Hamilton (Nuova Zelanda), Valencia, Sao Luis e Florianopolis (Brasile), New York, Beringen (Belgio), Bangkok. Come solista collabora stabilmente con l'orchestra da camera Concerto barocco di Roma; ha suonato a Toluca il Concerto per Violino e orchestra n. 2 di Béla Bartók con l'Orquestra Sinfónica del Estado de México, il Concerto per Violino e orchestra in Re maggiore op. 61 di Beethoven con la Vratza State Philharmonic, l'Orchestra Sinfonica di Pazardjik (Bulgaria) e per il Fondi Music Festival 2018, la Campanella di Paganini e la Fantasia sulla Carmen di Sarasate con la Filharmonia Kaliska (Polonia). Ha inciso per la Casa Discografica Movimento Classical i seguenti CD: “Fuoco Italiano” con musiche di Corelli, Paganini e Bazzini; un album dedicato a Giuseppe Tartini con l’Arte dell’arco e il Trillo del diavolo; “Per Violino solo” con musiche di Bach, Locatelli, Paganini, Kreisler, Maderna e Cacciola; “Novecento per Violino solo” con musiche di Enescu, Prokof’ev, Hindemith e Petrassi.
Parallelamente all'attività di strumentista si è laureato sotto la guida del prof. Franco Carlo Ricci presso l'Università della Tuscia di Viterbo. Successivamente ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in musicologia il presso l’Università degli Studi di Pavia, dopo aver vinto una borsa di studio triennale.
Ha pubblicato il libro Prokof'ev incontra Eisenstein. Le musiche per Alexandr Nevskij tratto dalla tesi di laurea specialistica e i saggi Oltre Torrefranca. Riscontri tartiniani nel contesto del Classicismo viennese, Conflittualità e innovazione nel Concerto per violino di Alban Berg e Le edizioni del Novecento de l'Arte dell'arco di Tartini (Studi Musicali). Collabora con il Centro Studi Tartiniano per cui sta curando la prima edizione critica dell'Arte dell'arco, in vista della pubblicazione dell'Opera Omnia di Giuseppe Tartini.

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