Artisti / Matteo Cossu / Per violino solo
Matteo Cossu
Bach Locatelli Paganini Kreisler Maderna Cacciola

Per violino solo


 Per violino solo
Matteo Cossu
Bach Locatelli Paganini Kreisler Maderna Cacciola

Per violino solo



L'album

Proporre un cd per violino solo è un'occasione per presentare questo strumento in tutte le sue possibilità tecniche e contemplarlo non solo nella dimensione monodica , ma anche in quella polifonica. Il primo tra i grandi compositori ad accorgersi di quanto il violino potesse offrire fu Bach che nelle 3 sonate e Partite per violino solo ci ha consegnato un imperituro monumento alla polifonia, in cui la voce del violino , tra gli strumenti più vicini al timbro umano, corre tra i soggetti delle fughe, si arrotonda negli accordi senza perdere la grazia tipica della danza . In questo disco viene proposto il terzo movimento Andante della Sonata n.2 in La minore BWV 1003, un'oasi tranquilla in Do maggiore all'interno di una composizione drammatica, tormentata e complessa. Ascoltando questo brano si ha la sensazione di attraversare la navata di una cattedrale gotica, in cui il fedele in preghiera è rappresentato della melodia esposta al soprano e le colonne dall' accompagnamento di crome regolare e intenso ,che nei momenti di maggior tensione arriva a comprendere ben quattro suoni. Contemporaneo di Bach , ma diverso per formazione e mentalità compositiva è Pietro Antonio Locatelli, al quale si deve uno dei passi più decisivi verso il virtuosismo. Nella sua atre del violino, una raccolta di 12 concerti per violino solista , archi e basso continuo , Locatelli raggiunge notevoli livelli di difficoltà e nel concerto finale in Re maggiore, all' inizio del primo movimento è presente una Cadenza per violino solo caratterizzata da un ostinato colpo d'arco su tre e quattro corde, in cui il tema viene esposto nei vari registri dello strumento. La brillantezza di questo estratto con il tempo ne ha fatto un pezzo a sé stante , denominato Labirinto armonico, usato dai violinisti come fuori programma alla fine di un concerto. In questo cd viene presentato nella trascrizione ottocentesca di Ferdinand David. Da molti Locatelli viene considerato il precursore del re del violino nell'Ottocento Paganini. Celebre per i trascendentali 24 Capricci per violino solo, per i 6 Concerti per violino e orchestra, per i Palpiti e le Streghe. Nel brano presentato in questo cd introduzione e variazioni su "Nel cor più non mi sento" Paganini vuole esprimere il lirismo ottocentesco a partire dalla scelta di un tema di Paisiello. Oltre alla cantabilità ci sono notevoli innovazioni virtuosistiche come la presenza, durante il tema, di pizzicati con la mano sinistra, doppi armonici alternati a pizzicati, accordi, passaggi sulla quarta corda, fino al travolgente ricochet nell’ultima variazione e della Coda. Celebrato come tra i più grandi virtuosi dei primi del Novecento Fritz Kreisler si distingueva per la sua abilità come compositore, arrangiatore , trascrittore. Privilegiava danze, brani dal carattere brioso e le melodie di stampo decadente sempre caratterizzate da un raffinato accompagnamento pianistico. Recitativo und Scherzo-Caprice è uno dei pochi brani per violino solo di Kreisler che nell’introduzione sceglie un timbro scuro per presentare un atmosfera introversa che contrasta con lo Scherzo brioso e virtuosistico in cui sono presenti tutte le caratteristiche del violinismo di Kreisler, gli accordi ripetuti e rimbalzati, le progressioni di impianto classicheggiante e un finale di impatto. Dopo la dissoluzione delle tonalità e l’avvento dell’espressionismo musicale il violino ha continuato ad avere un ruolo da protagonista nell’ispirazione dei compositori che forti dell’conquiste tecniche di una tradizione secolare potevano esprimersi con una vasta gamma di effetti, timbri e dinamiche. Bruno Maderna dedicò Pièce pour Ivry al grande violinista israeliano Ivry Gitlis; ascoltando questo brano sembra che il compositore voglia catturare l’ascoltatore in una mediazione dove l’interprete ha il ruolo di mediatore. Le indicazioni dinamiche sono maniacalmente precise, i valori delle note vanno rispettati con cura assoluta, i contrasti richiesti sembrano avere il sopravvento esti allo strumento vanno interpretati con decisione; laddove le dissonanze sembrano avere il sopravvento ecco che segue una melodia pacata. Caratterizzato da momenti di grande impegno tecnico per l’esecutore la Peice spicca tra le composizioni per violino solo della sec onda metà del Novecento per originalità, stile e lirismo; da sottolineare la corrispondenza tra le doppi corte iniziali e i doppi armonici conclusivi, come se il brano aprisse con un sospiro e si concludesse con un altro sospiro più soffuso. Conclude il cd il Frame IV di Raffaele Cacciola tratto dall’opera La scarpa di Colombo. In questa sequenza difficile tecnicamente e musicalmente Cacciola si ispira alle composizioni per violino di Petrassi, utilizzando incisi chiari, intervalli ricorrenti e molte doppie corde.
Il brano è diviso in quattro parti, ad un incipit violento segue un episodio più leggero con note veloci quasi senza soluzione di continuità; dopo un intermezzo lirico in cui viene espressa una certa solitudine il brano si conclude con una Coda nuovamente infuocata e brillante.

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Discografia
Matteo Cossu
L'artista

Matteo Cossu

Si è diplomato presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia sotto la guida di Georg Mönch. Prosegue la formazione musicale con Carlo Maria Parazzoli e si perfeziona presso l’Accademia nazionale di Santa Cecilia conseguendo i diplomi in violino e in musica d'insieme; ha ottenuto presso l’Accademia pianistica “Incontri col Maestro” di Imola il Master in musica da camera. Ha seguito come allievo effettivo corsi presso il Mozarteum di Salisburgo, l’Académie de musique Tibor Varga di Sion, il Campus internazionale di musica di Sermoneta, l’Accademia Chigiana di Siena. Ha tenuto recitals per violino e pianoforte negli Istituti Italiani di Cultura di Vienna, Sydney e Hong Kong, esibendosi anche ad Hamilton (Nuova Zelanda), Valencia, Sao Luis e Florianopolis (Brasile), New York, Beringen (Belgio), Bangkok. Come solista collabora stabilmente con l'orchestra da camera Concerto barocco di Roma; ha suonato a Toluca il Concerto per Violino e orchestra n. 2 di Béla Bartók con l'Orquestra Sinfónica del Estado de México, il Concerto per Violino e orchestra in Re maggiore op. 61 di Beethoven con la Vratza State Philharmonic, l'Orchestra Sinfonica di Pazardjik (Bulgaria) e per il Fondi Music Festival 2018, la Campanella di Paganini e la Fantasia sulla Carmen di Sarasate con la Filharmonia Kaliska (Polonia). Ha inciso per la Casa Discografica Movimento Classical i seguenti CD: “Fuoco Italiano” con musiche di Corelli, Paganini e Bazzini; un album dedicato a Giuseppe Tartini con l’Arte dell’arco e il Trillo del diavolo; “Per Violino solo” con musiche di Bach, Locatelli, Paganini, Kreisler, Maderna e Cacciola; “Novecento per Violino solo” con musiche di Enescu, Prokof’ev, Hindemith e Petrassi.
Parallelamente all'attività di strumentista si è laureato sotto la guida del prof. Franco Carlo Ricci presso l'Università della Tuscia di Viterbo. Successivamente ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in musicologia il presso l’Università degli Studi di Pavia, dopo aver vinto una borsa di studio triennale.
Ha pubblicato il libro Prokof'ev incontra Eisenstein. Le musiche per Alexandr Nevskij tratto dalla tesi di laurea specialistica e i saggi Oltre Torrefranca. Riscontri tartiniani nel contesto del Classicismo viennese, Conflittualità e innovazione nel Concerto per violino di Alban Berg e Le edizioni del Novecento de l'Arte dell'arco di Tartini (Studi Musicali). Collabora con il Centro Studi Tartiniano per cui sta curando la prima edizione critica dell'Arte dell'arco, in vista della pubblicazione dell'Opera Omnia di Giuseppe Tartini.

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