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Matteo Cossu
Tartini

L' arte dell' arco - Il trillo del diavolo


L' arte dell' arco - Il trillo del diavolo
Matteo Cossu
Tartini

L' arte dell' arco - Il trillo del diavolo



L'album

Significativo ed emozionante interpretare dei brani di Giuseppe Tartini nel 250 esimo anniversario della sua morte avvenuta a Padova nel 1770. Misteriosa, affascinante, densa di contrasti è la figura del Maestro delle Nazioni così chiamato perché dopo una giovinezza turbolenta e avventurosa (duelli, amori, fughe in giro per l'Italia e l'Europa), si dedicò all'insegnamento, attirando nel Veneto della sec­onda metà del Settecento giovani violinisti provenienti da ogni dove. Caratteristica del suo metodo di insegnamento? La padronanza indiscussa dell'arco come Tartini ebbe a dire in una celebre missiva a Maddalena Lombardini "Ella deve farsi padrona in qualunque sito dell'arco". È da questa esigenza stilistica e musicale che nasce l'Arte dell'arco, una serie di variazioni di grande difficoltà sulla Ga­votta dalla Sonata in Fa maggiore op. 5 di Arcangelo Corelli. Tale raccolta di esercizi si configura da una parte come un omaggio al Mae­stro ideale di Tartini, per l'appunto Corelli, dall'altra come un testamento didattico offerto da Tartini ai suoi allievi. Picchettati, abbelli­menti, doppie corde alternate a staccati volanti, passaggi cantabili, veloci semicrome, tale è la varietà di tecniche affrontate nell'Arte dell'arco, per anni mio oggetto di studio sia violinistico sia musicologico. Prossima è l'uscita della prima edizione critica per la B.irenre­iter di quest'opera nell'ambito dell'opera omnia tartiniana sotto la guida del comitato scientifico dell'Università di Padova. In questa edizione tra le altre cose è dibattuta la questione circa l'esatto numero degli esercizi di sicura mano tartiniana. Nel cd vengono invece presentate le 50 variazioni seguendo la revisione del violinista ottocentesco Fedinand David il quale introdusse dei cambiamenti risp­etto a Tartini. È stata mia precisa intenzione adottare una edizione diversa da quella da me curata sia perché le varianti di David ren­dono il testo musicale più adatto al violino moderno, sia perché il lavoro critico si colloca in un ambito più propriamente accademico e coinvolge la sfera della prassi storicamente informata che non è quella che da musicista adotto in questa interpretazione. Poche reg­istrazioni sono state fatte dell'integrale dell'Arte dell'Arco, che invece ha avuto molto successo negli adattamenti di Fritz Kreisler e di Zino Francescatti, che hanno scelto alcune tra le variazioni più riuscite e ne hanno fatto dei brani da concerto.  Se l'Arte dell'arco è una perla che da pochi anni sta cominciando a godere del meritato riconoscimento la Sonata per violino e basso continuo in Sol minore conosciuta come Il Trillo del diavolo è invece lacomposizione per cui Giuseppe Tartini è universalmente ricon­osciuto. Qui viene presentata nella versione curata da Kreisler. Che sia effettivamente frutto di un sogno avuto dal suo autore è una questione che interessa poco i musicologi e più gli appassionati, ma non si può fare a meno dall'ascolto della composizione di percepire una musica passionale che tocca momenti quasi precursori del Romanticismo, soprattutto se eseguiti con il fraseggio, le diteggiature e le indicazioni espressive di Kreisler. Pur nella tradizionale suddivisione in movimenti il Trillo del diavolo si configura piuttosto come un brano unitario in cui al contrasto tra il languido Larghetto iniziale e l'Allegro energico, segue l'incalzante alternanza tra Grave e Al­legro assai nel terzo movimento in cui viene esposto il così detto "Trillo del diavolo", un lungo trillo alla voce superiore cui fa da contro­canto una progressione di crome; la realizzazione di questo passaggio è un importante banco di prova per i violinisti. La cadenza di Kreisler, con il violino solo, prende spunto proprio da questa particolare tecnica che viene esasperata con una serie di tremoli senza soluzione di continuitàfino a quando, dopo possenti accordi, viene introdotto l'ultimo drammatico Adagio.

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Discografia
Matteo Cossu
L'artista

Matteo Cossu

Si è diplomato presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia sotto la guida di Georg Mönch. Prosegue la formazione musicale con Carlo Maria Parazzoli e si perfeziona presso l’Accademia nazionale di Santa Cecilia conseguendo i diplomi in violino e in musica d'insieme; ha ottenuto presso l’Accademia pianistica “Incontri col Maestro” di Imola il Master in musica da camera. Ha seguito come allievo effettivo corsi presso il Mozarteum di Salisburgo, l’Académie de musique Tibor Varga di Sion, il Campus internazionale di musica di Sermoneta, l’Accademia Chigiana di Siena. Ha tenuto recitals per violino e pianoforte negli Istituti Italiani di Cultura di Vienna, Sydney e Hong Kong, esibendosi anche ad Hamilton (Nuova Zelanda), Valencia, Sao Luis e Florianopolis (Brasile), New York, Beringen (Belgio), Bangkok. Come solista collabora stabilmente con l'orchestra da camera Concerto barocco di Roma; ha suonato a Toluca il Concerto per Violino e orchestra n. 2 di Béla Bartók con l'Orquestra Sinfónica del Estado de México, il Concerto per Violino e orchestra in Re maggiore op. 61 di Beethoven con la Vratza State Philharmonic, l'Orchestra Sinfonica di Pazardjik (Bulgaria) e per il Fondi Music Festival 2018, la Campanella di Paganini e la Fantasia sulla Carmen di Sarasate con la Filharmonia Kaliska (Polonia). Ha inciso per la Casa Discografica Movimento Classical i seguenti CD: “Fuoco Italiano” con musiche di Corelli, Paganini e Bazzini; un album dedicato a Giuseppe Tartini con l’Arte dell’arco e il Trillo del diavolo; “Per Violino solo” con musiche di Bach, Locatelli, Paganini, Kreisler, Maderna e Cacciola; “Novecento per Violino solo” con musiche di Enescu, Prokof’ev, Hindemith e Petrassi.
Parallelamente all'attività di strumentista si è laureato sotto la guida del prof. Franco Carlo Ricci presso l'Università della Tuscia di Viterbo. Successivamente ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in musicologia il presso l’Università degli Studi di Pavia, dopo aver vinto una borsa di studio triennale.
Ha pubblicato il libro Prokof'ev incontra Eisenstein. Le musiche per Alexandr Nevskij tratto dalla tesi di laurea specialistica e i saggi Oltre Torrefranca. Riscontri tartiniani nel contesto del Classicismo viennese, Conflittualità e innovazione nel Concerto per violino di Alban Berg e Le edizioni del Novecento de l'Arte dell'arco di Tartini (Studi Musicali). Collabora con il Centro Studi Tartiniano per cui sta curando la prima edizione critica dell'Arte dell'arco, in vista della pubblicazione dell'Opera Omnia di Giuseppe Tartini.

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