Luca Ranieri
Bach Vieuxtemps Reger Stravinsky Penderecky Facchinetti

Contrasti


Contrasti
Luca Ranieri
Bach Vieuxtemps Reger Stravinsky Penderecky Facchinetti

Contrasti



L'album

Un percorso nella storia della viola tra passato e futuro 

Nella cultura contemporanea alla viola lasciato un ruolo di 'necessario gregario' d'orchestra. In realtà le cose stanno diversamente, soprattutto se considerate sotto un profilo storico.
Nel suo trattato sulla vita di corte e sulla civiltà delle buone maniere, intitolato Il corteggiano, Baldassarre Castiglione ritiene il suono della viola (sia da braccio sia da gamba) fondamentale all'interno dell'attività culturale di corte. Secondo il teorico mantovano, infatti, il suono di questo strumento possedeva tutte le qualità per edificare ed allietare l'animo nobile, quasi si trattasse di voce umana («Bella musica parmi il cantare alla viola perché tutta la dolcezza consiste quasi in un solo»). Per questa ragione egli suggeriva lo studio di questo strumento e, soprattutto, consigliava di impossessarsi di una tecnica ragguardevole al fine di stupire i propri ascoltatori grazie alla bravura. Da qui si capisce come nel Rinascimento la viola costituisse il fulcro fondamentale dell'attività musicale. Nel corso degli anni, però, l'utilizzo di diverse taglie di strumento portarono la viola ad una posizione centrale, imprescindibile ma spesso restata in ombra, anche se non mancano le significative eccezioni come dimostra la presente incisione.
Luca Ranieri presenta in questa registrazione sia brani originali per viola sia plausibili trascrizioni per questo strumento. Si pensi ad esempio alla suite n. 1 per violoncello di Johann Sebastian Bach (1685/1750) . Soprattutto in questo caso, l'esperimento effettuato, ci pone la domanda quale sia stato lo strumento a cui aveva pensato il compositore di Eisenach, vista la particolare (e spesso acuta) tessitura impiegata. Nonostante quanto detto, furono molti i compositori che nutrirono per lo strumento al centro dell'attenzione una venerazione particolare. Forse il più significativo di essi fu Wolfgang Amadeus Mozart che lo preferiva al violino, strumento che invece lo rese celebre secondo un preciso e consumato cliché. Per diversi decenni, pertanto, la viola venne utilizzata come base imprescindibile per il sostegno di una quantità imprecisata di strumenti. Con il tardo romanticismo, all'epoca cioè della riscoperta di suoni 'esotici' e degli impasti timbrici diversi, la viola tornò a meritare attenzione. Da quel momento cambiarono di fatto le sorti dello splendido strumento che si riaffacciò con maggior vigore nel repertorio riguadagnando quel ruolo che esso copriva nel Rinascimento.
Henri Vieuxtemps (1820/1881), che dedicò al violino molte energie, decise di approfondire e sondare le qualità virtuosistiche della viola donando ad essa alcune composizioni di elaborata fat­ tura sotto il profilo musicale. In qualche maniera quello del compositore belga fu un modo per coprire quello che veniva ravvisato come un 'vuoto; un vero e proprio buco nel repertorio musicale. Vieuxtemps si comportò con la viola come aveva fatto con il violino, sottoponendo l'esecutore ad importanti e difficili funambolismi, nonostante le dimensioni più significative dello strumento che amava. l'idea di Strawinskij (1882/ 1971) fu sotto il punto di vista estetico più convincente. Egli infatti preferì - come peraltro aveva fatto Max Reger (1873/ 1916) - cercare all 'intern o delle vere e proprie sonorità dello strumento il colore adatto per librare la sua ispirazione. La sua Elegia, scritta nel 1944, divenne ben presto un imprescindibile caposaldo all'interno del repertorio a solo della viola, strumento che ben si adatta alla poetica della profondità e del dolore (in questo anche Krzystof Penderecki (1933-2020) non fu da meno cercando nuove prospettive sonore e timbriche per lo strumento). Nel Novecento musicale un ruolo partico­ lare è ricoperto dal Tema con variazioni scritto da Giancarlo Facchinetti nel 2006 proprio su richiesta di Luca Ranieri. Tardoromantico, eclettico ed espressionista, con un occhio alle avanguardie più rispettose, Giancarlo Facchinetti (1936-2017) dona allo strumento un brano originale che sa unire modernità e tradizione, con un dosaggio tra espressività, virtuosismo e poesia che ben si adattano alla viola che, senza dubbio, ha ancora molto da offrire al repertorio classico internazionale.

mostra tutto riduci
Discografia
Luca Ranieri
L'artista

Luca Ranieri

Viola

Prima viola dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, nato a Brescia, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano con Emilio PoggioniSi è perfezionato a Berlino con Wolfram Christ,con Danilo Rossi, ed ha frequentato l'Accademia "Walter Stauffer" di Cremona con Bruno Giuranna.Dal 1993 al 1999,risultando vincitore del concorso internazionale per il posto di viola, ha fatto parte dell' Orchestra del Teatro Alla Scala.Svolge intensa attività come solista; numerose sono le esecuzioni della Sinfonia Concertante di W.A.Mozart con solisti come Giuliano Carmignola, Marco Rizzi, Domenico Nordio e Dora Schwartzberg.Ha eseguito come solista, con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il concerto per Viola di B.Bartòk in diretta radiofonica e ripresa televisiva nazionale, realizzando un CD “live”, considerato dalla critica come una delle migliori incisioni del concerto di Bartòk.Ha eseguito inoltre, l' "Harold en Italie" di H. Berlioz con la direzione di Alexander Lazarev.Con l’Orchestra de “I Pomeriggi Musicali”di Milano ha eseguito di B.Britten “Lachrimae”con la direzione di C.Rovaris e per la Stagione Sinfonica al Teatro Dal Verme, il concerto di M.Bruch per Viola e Clarinetto. Dall'Orchestra di Padova e del Veneto è stato invitato ad eseguire il Concerto di B.Bartòk.Ha collaborato per la musica da camera con Enrico Dindo, Massimo Quarta, Mario Brunello, Danilo Rossi, Marco Rizzi, Bruno Canino,A.Gherardt e P.Demenga.Ha tenuto concerti in Spagna(Festival de Murcia), Belgio(Festival Ars Nova), Germania, e in Giappone, suonando in formazioni cameristiche, a Tokyo, con famosi musicisti giapponesi. Nell'Ottobre 2004 ha tenuto un concerto nella prestigiosa sala del "Guggenheim Museum"di New York.Ha suonato per i piu' importanti festivals ed istituzioni concertistiche: Società dei Concerti di Milano, Serate Musicali di Milano, Unione Musicale Torino, Società dei Concerti di Brescia, Festival Internazionale di Stresa, Festival "Michelangeli "di Brescia e Bergamo. Ospite delle più importanti orchestre sinfoniche ha collaborato, come prima viola, con i direttori più prestigiosi: L.Maazel, M.W.Chung, W.Sawallish, G.Sinopoli, Y.Temirkanov, V.Giergev, R.Muti, G.Prètre, M.Rostropvic, R.Chailly, Z.Metha, suonando nelle principali sale da concerto al mondo.Collabora, come Prima Viola ospite, con l'Orchestra del Teatro alla Scala e la Filarmonica.Nel 2002 viene invitato da Riccardo Muti a partecipare al concerto tenuto a New York nella sala della Filarmonica, con l'Orchestra dei "Musicians of United Europe", formata dalle prime parti delle più importanti orchestre sinfoniche europee. Docente di Master Class estivi, tiene i corsi annuali di perfezionamento di Viola della Fondazione "Romano Romanini"di Brescia.É stato preparatore della sezione delle viole dell’Orchestra Giovanile Italiana presso la Scuola di Musica di FiesoleHa inciso il Quintetto op.111 di J.Brahms con Massimo Quarta, Domenico Nordio ,Danilo Rossi e Enrico Dindo. Ha inciso inoltre, per le case discografiche: Naxos, Phoenix, eseguendo in prima registrazione mondiale i “Tre Momenti” per viola e pianoforte di Lino Liviabella; la Sinfonia Concertante per violino e viola di W. A. Mozart per la casa discografica Videoradio Rai(registrazione Live).Il compositore bresciano Giancarlo Facchinetti, gli ha dedicato una composizione per viola sola, eseguita, in prima assoluta, in diretta per Radio Rai 3, ed inoltre, un concerto per viola e orchestra d’archi.Il noto compositore giapponese, M.Kawasaki, gli ha dedicato un suo lavoro.Nel 2005, il Sindaco di Brescia, gli ha conferito il "Premio Vittoria Alata" per meriti artistici.Suona una viola "Giuseppe Gagliano" del 1789, oltre a una viola “S.Conia” del 1984 ed una “F.Fasser” del 2005 con un arco di Giovanni Lucchi.

mostra tutto riduci
Vuoi saperne di più?
Contattaci