Artisti / Jovanny Pandolfo / Rachmaninov Sonata No.1 in D minor Op. 28- Sonata No. 2 in B flat minor Op. 36
Jovanny Pandolfo

Rachmaninov Sonata No.1 in D minor Op. 28- Sonata No. 2 in B flat minor Op. 36


Rachmaninov Sonata No.1 in D minor Op. 28- Sonata No. 2 in B flat minor Op. 36
Jovanny Pandolfo

Rachmaninov Sonata No.1 in D minor Op. 28- Sonata No. 2 in B flat minor Op. 36



L'album

Le due sonate per pianoforte di Sergej Rachmaninov
Le due sonate per pianoforte di Sergej Rachmaninov, composte a pochi anni di distanza l’una dall’altra (1907 e1913), rappresentano due esempi emblematici della sua scrittura pianistica matura. Entrambe segnano momenti di transizione artistica e personale nella vita del compositoree riflettono una costante tensione tra libertà espressiva erigore formale, tra impeto romantico e controllo strutturale.
Sonata op. 28
La Sonata n. 1 in re minore, op. 28, fu scritta nel 1907 a Dresda, durante un periodo di volontario isolamento dalla vita pubblica e dalle pressioni dell’attività concertistica. Rachmaninov si era ritirato con la famiglia in Germania per concentrarsi sulla composizione e, nello stesso anno, scrisse anche la Seconda Sinfonia. La sonata, di ampie proporzioni, nacque con l’idea di attribuire ai tre movimenti i caratteri dei personaggi di Faust, Gretchen e Mefistofele, ma tale intento non fu mai sviluppato in senso programmatico. Tuttavia, rimane una chiave interpretativa utile per comprendere la drammaticità e i contrasti interni dell’opera.
Pubblicata nel 1908, la sonata fu eseguita per la prima volta da Konstantin Igumnov a Mosca nello stesso anno. È tuttora considerata una delle più grandi sfide tecnicomusicali del repertorio pianistico. Lo stesso Rachmaninov scrisse:
«Questo lavoro è naturalmente selvaggio e come infinito. L’idea base è costituita da due caratteri contrapposti che si richiamano a un soggetto letterario, il Faust. Naturalmente non ho scritto una musica a programma nel vero senso della parola, anche se si comprenderà meglio il senso della Sonata se si terrà presente tale soggetto. Nessuno si azzarderà mai ad eseguire questo lavoro perché è troppo
difficile, lungo e discontinuo sul piano musicale. Sono stato tentato di trarne una sinfonia, ma questo proposito si è rivelato impossibile, poiché il motivo è tipicamente pianistico».
Sonata op. 36
La Sonata n. 2 in si bemolle minore, op. 36, fu composta a Roma nel 1913, durante un soggiorno nella quiete del convento di Santa Cecilia. In quel periodo, Rachmaninov attraversava una crisi creativa e nutriva un senso di insoddisfazione verso le proprie capacità compositive. La sonata, completata in pochi mesi, fu eseguita in prima assoluta dallo stesso autore a Mosca nel dicembre dellostesso anno. Tuttavia, pochi anni dopo, il compositore espresse dubbi sull’efficacia dell’opera, giudicandola eccessivamente ridondante e poco chiara. Ne seguì, nel 1931, una radicale revisione che ridusse la durata complessiva e semplificò
alcuni passaggi. La versione originale del 1913 è oggi sempre più riscoperta: se da un lato richiede all’interprete un maggiore controllo nei passaggi più densi e
virtuosistici, dall’altro restituisce appieno la ricchezza timbrica, la tensione espressiva e la complessità formale che Rachmaninov aveva inizialmente immaginato. La sonata adotta una forma ciclica, con richiami tematici che attraversano i tre movimenti, creando una coerenza
interna che ne rafforza l’impatto emotivo e strutturale.
Insieme, queste due opere testimoniano la profonda trasformazione del linguaggio pianistico di Rachmaninov nel periodo antecedente al suo definitivo trasferimento all’estero dopo la Rivoluzione del 1917. Esse incarnano il vertice della sua visione romantica del pianoforte: unostrumento capace di racchiudere l’ ampiezza di un’orchestra e la profondità del dramma interiore.

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Discografia
Jovanny Pandolfo
L'artista

Jovanny Pandolfo nasce a Lamezia Terme il 20 Febbraio 2009. Fin da piccolo si interessa da subito all’ambito musicale; nasce da una famiglia di artisti e cresce
immerso nell’arte. Inizia lo studio del pianoforte all’età di nove anni e nel Gennaio del 2020 viene ammesso al conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese dove
intraprende gli studi con il Maestro Filippo Arlia e il Maestro Valentina Currenti.
Nel breve percorso didattico da lui intrapreso fa subito passi da giganti: in soli due anni cambia repentinamente repertorio, passando con facilità da brani semplici e didattici a brani via via più complessi per confrontarsi fin da subito con estrema maestrezza con capolavori pianistici di notevole portata. Riceve numerosi premi e riconoscimenti; per tre anni consecutivi riceve il 1° premio assoluto al Concorso pianistico internazionale Alessandro Longo e nel 2023 il premio speciale Carmelo Puglia, nell’Aprile 2022 vince il primo premio al concorso nazionale italiano città di Sacco, nel Maggio 2022 riceve il primo premio assoluto al concorso Valle dello Jato, nel Giugno del 2023 il secondo premio al Premio pianistico “Vincenzo Scaramuzza”, nel Maggio del 2024 il primo premio alla Cantú piano competition Young Talents.
Ha partecipato a numerosi concerti: a soli dodici anni esegue il primo concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven con l’Orchestra filarmonica della Calabria, nellostesso anno in occasione dell’anniversario dei vent’anni del conservatorio Tchaikovsky partecipa ad un concerto a Palazzo de’ Nobili di Catanzaro esibendosisulle note della Prima Ballata di Chopin. A 13 anni esegue due brani di Chopin nell’anfiteatro di El Jem, in Tunisia. A 14 anni esegue in studio Rai radio 3 l’etude d’exécution trascendante n 10 di Franz Liszt e sempre a quell’età esegue nel Dicembre 2023 il secondo concerto per pianoforte e orchestra di S. Rachmaninov con l’Orchestra Filarmonica della Calabria. Nel Novembre 2024 esegue il concerto in re minore k466 di Mozart nel teatro Umberto Giordano di Foggia con l’orchestra di Matera e della Basilicata. Svolge anche numerose masterclass che lo portano a studiare con nomi di portata internazionale come Beatrice Rana, Roberto Plano, Roberto Cappello, Todor Petrov, Boris Petrushansky e Andrei Diev. Dimostra una maturità pianistica ben lontana dai suoi pochi anni, grazie alla tecnica maturata nel corso degli studi e all’impronta emotiva con cui si accinge ad eseguire un repertorio ampio e variegato di  difficile esecuzione.

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