Nicola Losito
Haydn Chopin Szymanowski Liszt


Nicola Losito
Haydn Chopin Szymanowski Liszt



L'album

Per lungo tempo, Haydn è stato associato all'estetica del classicismo , fondata su razionalità. equilibrio, senso della simmetria e delle proporzioni. Stendhal, ne La vita di Haydn, scrisse che "una donna intelligente sosteneva che, sentendo i quartetti di Haydn, credeva di assistere alla conversazione di quattro persone amabili". L'immagine un po' inamidata che l'Ottocento ci ha trasmesso è però falsa, o quantomeno incompleta: egli fu in realtà uno degli sperimentatori più arditi del XVIII secolo. Come Cari Philipp Emanuel Bach, Haydn scardina completamente le prevedibili simmetrie accademiche per costruire un discorso in cui l'imprevedibilità e l'asimmetria sono cruciali. Nella Sonata Hob XVl:50 in Do maggiore, pubblicata nel 1800, temi apparentemente innocenti vengono sviluppati con audacia visionaria. L'Allegro iniziale, facendo dialogare il principio della forma-sonata con quello della variazione, abbellisce un tema che si presenta come spoglio e angoloso. Nell' ampio sviluppo, sorprendono le audaci modulazioni. Dal brillante umorismo del primo movimento si passa, con l'Adagio, a un'atmosfera di réverie estatica: il clima ricorda l'Andante cantabile della Sonata K 310 di Mozart, ma soprattutto prelude ai grandi adagi del giovane Beethoven. L' Allegro molto finale, definito anche "minuetto in follia", crea un nuovo rovesciamento umoristico: dall'estasi riscendiamo fra lazzi terreni (l'humour schumanniano ne sarà debitore). La continua interruzione del discorso rende la pausa vera protagonista di questo movimento, che sconfina nel surreale: in alcuni passaggi, come avviene anche nel Quartetto K 590 di Mozart, il compositore fa appello alla sensibilità dell'ascoltatore per ricostruire mentalmente, durante la pausa, il collegamento armonico che permette di tornare alla tonalità principale. Se ad Haydn ha nuociuto l'etichetta di classico, Chopin è d'altra parte ben lungi dall'essere un compositore esclusivamente riconducibile al sentimentalismo romantico: il suo magistero compositivo, come evidente dalla condotta delle voci nel Notturno op. 62 n. 1 in Si maggiore, affonda le radici in Bach e nel barocco. Tuttavia è innegabile che la melodia dolce e legata rimandi a quel belcanto italiano che Chopin seppe tradurre tanto bene al pianoforte. Diceva Emil Von Gretsch che il suo modo di suonare era "interamente ricalcato sullo stile vocale di Rubini, della Malibran, della Grisi". E Georges Mathias, allievo di Chopin, notava nei Notturni "accenti di infinito dolore; alcune misure vi aprono degli abissi, vi sprofondano nell'immensità". Nell'op. 62 n. 1 notevole è anche l'ornamentazione: Chopin trasfigura completamente lo stile Biedermeier riuscendo a dare un significato poetico ad ogni singolo trillo e a ogni fioritura, senza mai dare l'impressione di un virtuosismo puramente decorativo. Polacco come Chopin, Szymanowski condivide con lui il gusto per la sperimentazione timbrica e la ricchezza sonora. Le giovanili Variazioni op. 3 fanno parte della prima fase dell'attività creativa di Szymanowski, influenzata in modo predominante da Richard Strauss, Reger e Skrjabin. Al tema (Andantino tranquillo e semplice), quasi cupo nel suo incedere solenne, segue una prima variazione in cui al canto, situato nel registro centrale, fanno da contraltare sinuose sestine alla mano destra e ampi salti alla sinistra. La fulminea seconda variazione si svolge in un clima di agitazione, quasi di angoscia, mentre la terza (Andantino quasi tempo di mazurka) recupera un ritmo di danza popolare trasfigurandolo completamente attraverso armonie sofisticate; accenti sardonici rendono ambiguo lo Scherzando della quarta e della sesta variazione, mentre la quinta - fluida e sensuale - rievoca la dolcezza estenuata di alcune pagine chopiniane e scriabiniane. Dopo l'exploit virtuosistico della settima variazione, quasi uno studio, l'ottava ci riconduce ad atmosfere plumbee (Mesto. Pesante, ben tenuto); il particolare spleen di Szymanowski si stempera, nella variazione successiva, in un elegante Tempo di Valse. Dopo le dolcezze delle variazioni X e Xl, il fuoco ritorna nella X li, che pare rifarsi alla Toccata di Schumann: fra il trionfale e l'allucinato, essa chiude con grandiosità il ciclo. È il folklore iberico ad animare, invece, la Rapsodia Spagnola di Liszt: come nelle Variazioni su tema di Core/li di Rachmaninov, l'antico tema della Follia di Spagna costituisce il punto di partenza per una ricerca sul trascendentale pianistico.

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Discografia
Nicola Losito
L'artista

Nicola Losito

Nicola Losito, 27 anni.A soli 21 anni la rivista Amadeus gli ha dedicato la copertina della rivista con un CD inedito interamente dedicato a Robert Schumann.Nel 2017 ha ricevuto la Medaglia della Camera dei Deputati conferita come riconoscimento al talento. Tiene numerosi recital in Italia e all’estero, tra Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Turchia e Ungheria. Ha suonato come solista per importanti realtà concertistiche come la Società dei Concerti di Milano, l’Accademia Filarmonica di Verona, il Teatro Olimpico di Vicenza, Festival delle Nazioni, Steinway Hall di Londra, Konzerthaus di Klagenfurt, Auditorium Manuel de Falla del Real Conservatorio Superiore di Musica di Madrid, Serbian National Theatre di Novi Sad. In veste di solista, si è esibito con i Solisti Aquilani, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Serbian National Theatre Symphonic Orchestra, Orchestra Filarmonica Italiana, Klagenfurt Landeskonservatorium Symphony Orchestra, Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Filarmonica della Calabria, Ignacy Jan Paderewski StatePhilharmonic Orchestra. Ha vinto numerosi primi premi in concorsi nazionali e internazionali, tra cui il XXVIII Concorso pianistico “Muzio Clementi” di Firenze, il “6th Isidor Bajic Piano Memorial Competition” di NoviSad (Serbia), il Premio pianistico Internazionale “Silvio Bengalli” di Pianello Val Tidone, Concorso pianistico internazionale di Osimo, International Piano Competition “Dinu Lipatti” di Bucarest. Ha studiato con Leonid Margarius presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, con Massimo Gon al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste e con Aquiles delle Vigne al Sergei Rachmaninoff Conservatory di Parigi e al Mozarteum di Salisburgo. Ha all’attivo incisioni per la rivista Amadeus e l’etichetta discografica Movimento Classical. È stato ospite in trasmissioni per Rai Radio 1, Radio Classica, Radio Vaticana e Sky. Attualmente è docente di  Pianoforte presso il Conservatorio “G. Lettimi” di Rimini.

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