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Maurizio Schiavo - Ensamble il Demetrio

Baroque Christmas


Baroque Christmas
Maurizio Schiavo - Ensamble il Demetrio

Baroque Christmas



L'album

Dai Christmas Carols alle melodie della tradizione tedesca reinterpretate da Bach, da Piva piva e Tu scendi dalle stelle a Jingle Bells: è lunga e curiosa la storia dei brani natalizi che Maurizio Schiavo e l’ensemble barocco Il Demetrio propongono in questo CD, raccolti in un’antologia perfettamente intonata al clima celebrativo dell’Avvento e del Natale. Liturgici e devozionali, popolari e ricercati, questi canti vengono presentati in un’inedita e affascinante veste sonora grazie all’esecuzione con strumenti originali. L'antico rituale della narrazione musicale e canora delle vicende legate alla nascita di Gesù si perde nella notte dei tempi. La festa del Natale viene istituita dalla chiesa di Roma verso la metà del IV secolo della nostra era, sovrapponendosi ai preesistenti riti legati al solstizio d'inverno (il 25 dicembre era nella Roma pagana la festa del Sol Invictus). Già all'inizio del secolo successivo essa sembra essere stata accettata da tutte le principali comunità crisitiane e definitivamente fissata al 25 dicembre; e proprio in quegli anni composti i primi canti liturgici legati al Natale di cui abbiamo notizia (tra questi l'inno Veni redemptor gentium, attribuito a S. Ambrogio e Corde natus ex Parentis, del poeta Prudenzio). Nei secoli successivi, i missionari inviati a convertire i popoli germanici fecero in modo di sovrappore la celebrazione del Natale alla festa di Yule (anch'essa legata al solstizio d'inverno), assorbendo elementi appartenenti alle tradizioni e alla simbologia pagane come l'abete, il vischio e l'agrifoglio. Nel Medioevo si compie poi una svolta decisiva, favorita anche dal diffondersi in tutta Europa delle Sacre rappresentazioni. Accanto al repertorio ufficiale in latino, che continua naturalmente a essere cantato nelle chiese durante le celebrazioni liturgiche, si forma lentamente un corpus di melodie che ripropongono e commentano le storie della Natività narrate dagli evangelisti utilizzando il volgare (o un latino maccheronico). In Italia è determinante
l'esperienza mistica di S. Francesco e la conseguente diffusione della lauda (senza dimenticare, sul versante della Sacre rappresentazioni, il famoso presepe
di Greccio del Natale 1223); contemporaneamente in Spagna fioriscono i Villancicos, in Francia i Noëls, in Inghilterra i primi Carols, nei paesi di lingua slava i
Koledy. Sono canti semplici, espressione di un sentimento popolare e di una religiosità autentica che danno voce a testi di volta in volta gioiosi, di raccoglimento, di devozione. In breve si cominciano a raccogliere antologie di questo nuovo repertorio: dapprima si tratta di raccolte manoscritte (ed è così che si sono conservati i canti più antichi, come In dulci Jubilo); poi, a partire dal XVI secolo, vengono pubblicate ampie sillogi che appaiono nei diversi paesi e che ne consentono un'ampia circolazione. Fondamentale è il ruolo della Riforma, che immette la lingua parlata nel rito in sostituzione del latino, portando così anche le melodie in tedesco (e poi negli altri volgari nazionali) all'interno della celebrazione. Lutero stesso scrive numerosissimi testi per questi canti devozionali; per quel che riguarda la musica egli ricorre spesso a melodie preesistenti per rendere più semplice ai fedeli l'apprendimento dei nuovi canti. Non mancano però canti in cui anche la parte musicale è interamente nuova, come nel celeberrimo Von Himmel hoch (la cui melodia è verosimilmente dello stesso Lutero). La creazione di nuovi canti natalizi, un processo che giunge sino ai nostri giorni contaminando repertorio sacro e pop music, è un fenomeno complesso. Testi preesistenti possono essere applicati a melodie appena composte (come per Hark! The Herald Angels Sing, adattato a una composizione di Mendelssohn); più frequente il procedimento opposto, in cui testi recenti vengo associati a melodie più antiche. E' il caso, per citare solo alcuni titoli, di Angels We Have Heard on High, O Tannenbaum (che si basa su un'antica melodia popolare), Ding Dong Merrily On High (che utilizza una danza rinascimentale francese), What Child is this? (adattamento di un testo ottocentesco a Greensleeves, la conosciutissima melodia tradizionale inglese). Naturalmente in ogni epoca appaiono anche canti interamente di nuovo conio e che conquistano rapidamente un posto di rilievo nel repertorio natalizio: da Stille Nacht e Jingle Bells ai più recenti White Christmas e Happy X-mas). All'inizio dell'Ottocento la pubblicazione delle raccolte Some Ancient Christmas Carols (1823) e Christmas Carols Ancient and Modern
(1833) avvia in Inghilterra una rinascita dell'interesse per le tradizionali melodie natalizie che trova il suo culmine nell'età vittoriana. E' allora che l'idea del
Natale si trasforma e che prende vita la fisionomia di una festa centrata sulla famiglia in cui convivono e trovano un nuovo equilibrio elementi vecchi e nuovi
(l'albero, gli addobbi della casa, la cena in famiglia, lo scambio dei regali, i giocattoli per i bambini, i biglietti di auguri, ecc.). Questo nuovo modo di sentire e celebrare il Natale (che sostanzialmente è ancora il nostro) si diffonde rapidamente in tutto il mondo e i Carols, che ne costituiscono l'irrinunciabile cornice sonora, divengono da allora i canti natalizi per antonomasia. Assai varie sono le tipologie di questi canti: ampio spazio ha certamente la narrazione evangelica del Natale e degli eventi connessi, dall'Annunciazione alla visita dei Magi (God Rest Ye, Merry Gentlemen, Angels We Have Heard on High, Joseph est bien marié). In questa categoria possiamo ricomprendere anche quei canti che appartengono a generi specifici, come le ninnananne (che Maria canta a Gesù Bambino) o le pastorali, che tanto successo avranno anche nella musica strumentale colta tra Seicento e Settecento. Un altro importante gruppo comprende canti i cui testi esortano alla preghiera e invitano a festeggiare nella gioia la nascita del Salvatore (Ding Dong Merrily On High) . C'è poi un certo numero di canti che in origine non si riferivano al periodo natalizio: come Jingle Bells, che con la sua allegra corsa in slitta è semplicemente un'illustrazione di una simpatica scena invernale. La tradizione italiana è qui ben rappresentata da due braniù molto noti, Piva piva e Tu scendi dalle stelle. Il primo, nato dalla rivisitazione di un'antica melodia, forse una ninna nanna, ha numerose varianti sia a livello melodico che testuale (il suo profilo melodico è ancora riconoscibile nel coro del terzo atto delle Nozze di Figaro di Mozart “Ricevete o padroncina”) ed è considerato un “canto portafortuna” se lo si intona la notte di Natale prima di entrare in chiesa. Piva, piva, l'oli d'uliva / piva, piva, l'oli d'ulà / L'è 'l Bambin che porta i belè / l'è la mama che spénd i danè / Piva, piva, suona la piva / piva, piva, suona 'l baghet recita la versione più antica di questa canzone che pare sia nata come trovata pubblicitaria da parte dei venditori d'olio bresciani, decisi a proporre il frutto del nuovo raccolto, pronto a dicembre, sfruttando sia la suggestione del Natale imminente che il fascino del baghet, la tipica cornamusa bergamasca. Vero o no l'aneddoto, resta il fatto che Piva, piva ha perso in ogni caso il suo significato originario per diventare uno dei più famosi canti natalizi italiani.Tu scendidalle stelle è invece un fortunatissimo esempio di quelle canzoncine spirituali legate al calendario liturgico che il vescovo-compositore Alfonso Maria de' Liguori ideò intorno alla metà del Settecento. Grazie al suo lavoro pastorale fra i poveri del Regno di Napoli il missionario insegnava ai “lazzari” i fondamenti del cristianesimo usando proprio il canto popolare come forma speciale di catechismo. Nel Cinquecento San Filippo Neri aveva rinnovato la pratica delle Laudi spirituali dando vita a un ricco repertorio il cui ricordo è ancora vivo in tante preghiere cantate in molte comunità. Sant’Alfonso ha poi continuato ed
emancipato la grande tradizione del catechismo cantato componendo, appunto, numerose canzoncine spirituali legate al calendario liturgico nelle quali ha
saputo tradurre perfettamente il senso dello stupore e della gioia riportato dai testi evangelici. Alcune canzoncine sono diventate famosissime a cominciare
da Tu scendi dalle stelle che, composta intorno al 1754, ha avuto subito un successo straordinario tanto da essere, qualche anno dopo, pubblicata e diffusa
sul tutto il territorio nazionale. Il primo esempio di canzone italiana.

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Discografia
Maurizio Schiavo
L'artista

MAURIZIO SCHIAVO

Un grande musicista e un grande talento Maurizio Schiavo dopo aver studiato violino barocco con Enrico Gatti e seguito corsi di perfezionamento con Piero Toso e Sigiswald Kujiken. Ha seguito anche corsi di composizione è stato infatti allievo di Eliodoro Sollima e Niccolò Castiglioni: suoi lavori sono stati eseguiti per importanti festival italiani di musica contemporanea . Ha fondato nel 2008 Il Demetrio è uno dei più vivaci gruppi con strumenti originali della scena italiana , dedicandosi prevalentemente all’esecuzione del repertorio classico e barocco, affiancando all’impegno interpretativo la ricerca musicologica sul repertorio italiano del Sei- Settecento. Si è diplomato in direzione d’orchestra con Giampiero Taverna e in direzione d’orchestra per il teatro lirico con Umberto Cattini. Ha diretto in prima esecuzione moderna, curandone anche la revisione, composizioni inedite di Antonio Cagnoni e Franco Vittadini, ha registrato i Quartetti per flauto e archi e diretto in prima esecuzione moderna le composizioni sacre. Come strumentista ha riproposto i Mottetti per voce e strumenti di Bianca Maria Meda e numerose composizioni di Alessandro Rolla.

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Ensamble il Demetrio
L'artista

Ensamble “IL DEMETRIO”

Il Demetrio è uno dei più vivaci gruppi con strumenti originali della scena italiana è stato fondato nel 2008 a Pavia da Maurizio Schiavo Trae il suo nome dalla storia musicale della città: Il Demetrio è infatti il titolo dell’opera del boemo Josef Myslivecek che nel 1773 inaugurò il Teatro dei Quattro Cavalieri, oggi Teatro Fraschini. L’ensemble il Demetrio fin dai suoi primi anni di attività ha dato vita a un progetto di riscoperta e di valorizzazione del patrimonio musicale di Pavia e della sua provincia proponendo in prima esecuzione moderna numerose importanti composizioni. Tra le composizioni riportate alla luce ricordiamo l’opera " Il Demetrio" eseguita nel corso del Festival dei Saperi 2010 Paesaggi sonori, le composizioni per il cinema di Franco Vittadini “Paesaggi Sonori”, Tantum ergo per soli, coro e orchestra e Dixit Dominus per basso, viola concertante e orchestradi Alessandro Rolla, tre composizioni per la Settimana Santa (Adoramus te, Miserere e Christus factus est) per coro e archi di Antonio Cagnoni.

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